venerdì 21 novembre 2008

INTERVENTO EXTRATERRESTRE A FATIMA

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Il 13 Maggio 1917 la località portoghese Cova da Iria, vicino Fatima, fu teatro di una serie d’apparizioni “miracolose” i cui protagonisti principali furono tre pastorelli, Lucia dos Santos e i due cuginetti Francesco e Jacinta Marto, divenuti poi noti come i veggenti di Fatima. Occorre precisare, che già durante i due anni precedenti i tre fanciulli avevano assistito ad insoliti eventi, il primo nel 1915 quando, assorti nelle loro preghiere, videro sugli alberi della vallata una nuvola più bianca della neve, trasparente e dalle sembianze umane. L’anno seguente, mentre i bambini stavano per accingersi a pregare, videro improvvisamente giungere da Est, sopra il bosco, una luce splendente, bianca, che prese le sembianze di un ragazzo trasparente “più brillante di un cristallo penetrato dai raggi del sole e di celestiale bellezza”. Quella figura di luce comparve numerose volte, durante i mesi estivi, sempre nella valle della Cova da Iria. E fu qui che quel fatidico 13 maggio ai tre testimoni riunitisi con un certo numero di fedeli, in quanto avvertiti precedentemente da un “angelo” annunciatore, comparve una giovane donna luminosa che ritennero essere la Vergine Maria (va ricordato che i ragazzi del tutto analfabeti praticavano solo la piccola chiesa locale). Da allora, per ben sei volte ed esattamente il 13 d’ogni mese ai piedi di un Ulivo l’entità celeste si manifestò a sempre più fedeli accorsi data la presunta natura divina dell’evento. In genere, le apparizioni della “Signora” erano preannunciate da “inusuali” manifestazioni nel cielo. La prima volta, stando a quanto dichiarò all’epoca Lucia, un riflesso di luce che si avvicinava anticipò la comparsa della Vergine. Manifestazioni, a cui fu testimone anche l’allora Vicario Generale di Leira il quale dichiarò: “Alzo gli occhi e mi metto a guardare con grande sorpresa vedo distintamente un globo luminoso che si muove verso occidente, spostandosi lento e maestoso attraverso lo spazio…Di repente, però, ecco il globo con la sua luce straordinaria scomparire ai nostri occhi. Accanto a noi stava una bambina…(Lucia dos Santos) che piena di gioia gridava: “La vedo! La vedo ancora! Adesso scende giù!”. “Passati alcuni minuti - continua il Vicario - la bambina continua di nuovo a gridare: “Eccola! Sale un’altra volta!”. E continuò gridando e seguendo il globo con lo sguardo, finché scomparve nella direzione del sole…Cosa pensi tu di quel globo? - domandò il Vicario - “Era la Madonna” rispose senza esitare….I pastorelli in una celeste visione avevano contemplato la Madre di Dio in persona; a noi era stato concesso di veder il veicolo che l’aveva trasportata dal cielo all’inospitale Serra d’Aire”. Una considerazione, quest’ultima, che non restò isolata in quanto come riportato dal libro “Le Meraviglie di Fatima” del Da Fonseca, numerosi testimoni ritennero che il globo fosse un aeroplano di luce venuto a portare la Madonna all’appuntamento con i pastorelli, per poi riportarla in Paradiso.

I fiocchi di neve e il miracolo del sole

I veri fenomeni “sconcertanti”, però, avvennero durante la quinta e sesta (l’ultima) apparizione. Nella prima occasione, dov’erano presenti circa 20.000, subito dopo il passaggio del solito globo luminoso si verificò una pioggia di corpuscoli di colore bianco simile a fiocchi di neve che si dissolsero nell’aria prima ancora di toccare il terreno. Un fenomeno che fu ritenuto misterioso o comunque di carattere divino, ma che oggi grazie allo studio del fenomeno UFO è stato classificato con il termine di capelli d’angelo o bambagia silicea spesso riscontrata al passaggio di UFO. Il 13 Ottobre, invece, avvenne qualcosa di eclatante in quanto a testimonianza dell’incredibile evento furono presenti circa 60-70.000 persone. Quel giorno l’enorme folla ed alcune autorità ecclesiastiche nonché diversi giornalisti si era radunata per poter assistere al “miracolo” che era stato preannunciato, dalla signora di luce, il mese precedente. Ignara di cosa dovesse accadere, la folla fradicia a causa dell’incessante pioggia, guardava nel luogo dov’erano presenti i tre pastorelli. A mezzogiorno Lucia, dopo aver chiesto di chiudere gli ombrelli, invita tutti a guardare il “sole”, comparso dopo che le nubi si erano improvvisamente squarciate, che inizia a evoluire nel cielo. La folla atterrita osserva l’astro mutare in una ruota di fuoco che invia i suoi raggi di diversi colori in ogni direzione per poi discendere a zig-zag sulle proprie teste fermarsi per alcuni istanti e ripartire con un movimento spiraliforme verso il cielo per poi arrestarsi e riprendere la sua attività. Ma lo stupore non finì lì, dato che non solo i vestiti degli astanti ma perfino la terra, anch’essa zuppa d’acqua, risultavano “inspiegabilmente” asciutti. Si iniziò a gridare al miracolo o meglio al “miracolo del sole” (V. art. "Fatima: Il prodigio del “sole”, Pio XII e gli UFO"), anche se come riportato allora dalla stampa locale, quel giorno, come ebbe a dichiarare ai giornalisti, il direttore dell’osservatorio di Lisbona, “nessuna perturbazione cosmica era stata segnalata”. Qualcuno, a questo punto, si sarà domanderà ma, allora, cosa realmente è accaduto nei pressi di Fatima e chi o che cosa si è manifestato, dato che nonostante siano trascorsi più di ottant’anni la Chiesa non si è espressa chiaramente e definitivamente su alcuni aspetti dell’intera vicenda?

Fatima: una connessione Extraterrestre?

Alcuni ufologi, me compreso, ritengono che le presunte apparizioni della Madonna di Fatima, ma soprattutto il famoso “miracolo del sole” presentino diverse e forti similitudini con gli avvistamenti di UFO. Tra i ricercatori che sostengono la tesi ufologica piuttosto che religiosa, vi sono Jacques Vallée, Paul Misraki ed altri, ma un importante contributo ad una simile ipotesi è giunto dal lavoro svolto dai ricercatori portoghesi Joaquim Fernandes e Fina d’Armada. Il primo è professore di Storia presso l’Università Fernando Pessoa di Porto, Portogallo; i suoi interessi di ricerca includono storia della scienza e antropologia comparata di religione, con un'enfasi sui fenomeni anomali; inoltre dirige il Progetto MARIAN (Multicultural Apparitions Research International Academic Network - Struttura Accademica di Ricerche Internazionali e Pluriculturali sulle Apparizioni Mariane). La d’Armada invece è una storica con un Master in Studi Femminili ed ha scritto cinque libri sulle Apparizioni di Fátima, tutti basati su documenti originali tenuti nell’archivio - tre scritti insieme con Fernandes - e centinaia di articoli. La loro inchiesta cominciò nel 1978 dopo alcuni anni di intensi sforzi, i due studiosi sono riusciti a raccogliere un’impressionante quantità di documenti e testimonianze precise per non dire definitive che suggeriscono una nuova matrice sulle apparizioni mariane avvenute a Fatima e non solo. Entrambe, a questo punto, decisero di analizzare attentamente le prime apparizioni e soprattutto di ritrovare la prima immagine dell’entità, così come risultava descritta da tutte le iniziali testimonianze dei bambini prima che fossero influenzati dai modelli religiosi. Nel 1981, i due ricercatori pubblicarono un libro (copia di cui posseggo e da cui ho tratto alcuni dati contenuti nell’articolo) di 460 pagine intitolato “Intervenção Extraterrestre em Fátima - As aparições e o fenómeno ovni” (Intervento Extraterrestre a Fatima – le apparizioni ed il fenomeno UFO) Libraria Bertrand Sarl, Lisboa 1981, pubblicato nuovamente dalla Editorial Estampa di Lisbona nel ’95, in una versione aggiornata, sotto il titolo di “Le apparizioni di Fatima ed il fenomeno UFO” (Inoltre lo scorso anno è stata data alle stampe una nuova versione inglese, risultato di venticinque anni di ricerche, intitolata: Heavenly Lights - The Apparitions of Fátima and the UFO Phenomenon ndr.). Nel volume è scritto che in virtù di un permesso rilasciato alla D’Armada, fu possibile visionare i manoscritti dell’inchiesta parrocchiale depositati nell’archivio segreto del santuario di Fatima da cui emersero informazioni e fatti. Questa vasta ricerca, durata circa sei anni – si tratta dello studio più dettagliato su questo tema, che sia mai stato pubblicato – al contrario della maggior parte dei testi che trattano questo argomento, è basata su fonti di prima mano, interrogatori originali e dichiarazioni rilasciate dai tre principali testimoni delle apparizioni, Lucia, Francisco e Jacinta, oltre ad un gruppo selezionato di un centinaio di testimoni oculari. I due ricercatori hanno scoperto alcuni particolari interessanti ed ignoti sugli eventi occorsi nel 1917 che li hanno portati a concludere che la natura dell’intera fenomenologia mariana in realtà presentava forti ed evidenti implicazioni extraterrestri. La testimonianza più importante (avvenuta per la prima volta nel ’78, dopo aver raccolto sul luogo informazioni sulla persona e di cui si fa accenno più avanti) e determinante per l’inchiesta fu quella della cosiddetta “quarta testimone“, una certa Carolina Carriera (deceduta lo scorso anno ndr), le cui osservazioni dirette e resoconti non erano mai state rivelati prima e che furono sistematicamente ignorate dalle commissioni d’inchiesta ufficiali dell’epoca, ma che fortunatamente furono rinvenute dai due ricercatori nella documentazione inedita (forse segreta).
La Carreira descrive “un contatto di tipo telepatico con un essere biondo e di piccola statura che instillò nella sua testa un ordine ossessivo così descritto: “Vieni qui e recita tre Ave Maria. Vieni qui e recita tre Ave Maria .....”. Inoltre, venne raccolta una sorprendente descrizione da parte di Lucia, quando, intervistata dal giornale locale “Parochial Enquiry” parlò di una “signora molto luminosa, alta circa un metro e dieci centimetri, dall’apparente età di 12 o 15 anni, che indossava un abito molto aderente: una gonna stretta, una giacca ed un mantello, tutti decorati da cordoni dorati cuciti sopra, sul capo portava qualcosa che le nascondeva i capelli e le orecchie, gli occhi erano neri, aveva, inoltre, dei cerchietti ai lati del collo. Veniva dall’alto e svaniva gradualmente nella direzione opposta, non eseguiva movimenti facciali e non muoveva le labbra ma solo le mani di tanto in tanto. Aveva una sfera luminosa nella mano sinistra tenuta all’altezza della vita e voltava le spalle ai testimoni quando se n’andava”.

Lo studio dei documenti e i test in laboratorio

I ricercatori, hanno, tra l’altro, ricostruito gli spostamenti della Signora luminosa (la cui descrizione è chiaramente non conforme alla classica iconografia mariana) fino a luogo dove avveniva l’incontro con i tre pastorelli. Dall’analisi degli incartamenti esaminati i ricercatori stabilirono che l’entità si muoveva all’interno di un fascio luminoso troncoconico che si allungava e ritraeva proveniente da una “nube” che, a differenza delle altre, procedeva controvento. La presenza del fascio luminoso venne confermata dalla testimonianza diretta di Gilberto dos Santos che per ben due volte poté scorgere un fascio di luce, che dall’alto, arrivava fino all’ulivo delle apparizioni e che egli denominò “strada”. Tale fenomenologia non è nuova nell’ambito della casistica ufologica moderna in quanto analizzata in numerosi casi d’avvistamento. Gli autori, attraverso la loro inchiesta, sono riusciti a determinare i parametri della distanza del presunto “fenomeno solare”, avvenuto il 13 ottobre del 1917, rispetto alle posizioni dei testimoni al suolo. I due studiosi hanno scoperto che tutti loro si trovavano all’interno di una fascia larga circa 70 metri che attraversava l’area della Cova da Iria, dove aveva avuto luogo lo spettacolare fenomeno denominato “miracolo del sole”. Questa fascia, orientata in direzione sud-nord, conteneva tutti i testimoni che hanno riferito d’effetti secondari rilevati durante il suddetto fenomeno, quando “l’oggetto solare” (che mimava il sole) era disceso con una terrificante parabola sopra la folla di circa 60.000 persone presenti. Gli effetti notati all’interno della fascia furono: 1) un improvviso ed intenso calore. 2) l’asciugarsi istantaneo degli indumenti e del terreno inzuppati dal precedente temporale. 3) effetti fisiologici o “guarigioni miracolose”. Conseguenze che vennero rilevate all’avvicinarsi dell’oggetto (lungo circa 25 metri) che “imitava” il sole e la cui altezza da terra, secondo le testimonianze, era pressappoco come quella di un pino. Questi tre effetti insieme con le testimonianze sono sufficienti a stabilire la realtà dei fatti, in quanto si tratta di fenomeni provocati da una sorgente esterna ai testimoni. Tali effetti demoliscono le ipotesi esplicative del fenomeno solare in quanto risultato di una semplice allucinazione collettiva. Come del resto anche l’ipotesi di proiezioni d’immagini mentali caratteristiche degli stati ipnotici o simili non calza con le varie visioni di Fatima. Durante lo studio sugli aspetti cromatici del fenomeno solare descritto nel ‘17 i ricercatori scoprirono, con sorpresa, che le testimonianze dell’epoca erano simili alle caratteristiche riscontrate nei moderni avvistamenti UFO. In aggiunta, le manifestazioni del ‘17 descrivevano incredibilmente gli esperimenti di laboratorio condotti dell’astrofisico Jean-Pierre Petit del CNRS francese e Maurice Viton sull’MHD (magnetoidrodinamica) [1], che solo 65 anni dopo hanno visto la luce. Abbiamo potuto stabilire che a Fatima il cromatismo del sole era cambiato in funzione del fattore d’accelerazione del fenomeno. Alcuni ricercatori francesi in passato, fra cui Aimè Michel, hanno spiegato il fenomeno come un fascio di gas in movimento, generati dall’energia scaturita dall’oggetto (o fonte ignota) ben reale sulla Cova da Iria ed i suoi credenti. Un’altra spiegazione, molto affascinante, è quella della possibilità che delle microonde abbiano potuto servire da veicolo di comunicazione tra l’entità e i pastorelli. Infatti alcuni testimoni molto vicino al luogo delle “apparizioni” poterono sentire dei “ronzii d’api”, effetto che è stato spesso registrato nei casi di incontri ravvicinati, e che sono state anche rilevate nei campioni prelevati dal biofisico americano W. Levengood nei terreni situati all’interno dei “crop circles”.

Le microonde e il locus coeruleus

Le proprietà delle microonde, studiate da molti scienziati (primo fra tutti il fisico nucleare James Mc Campbell), corrispondono perfettamente alle manifestazioni avvenute a Fatima, di caldo, asciugamento degli abiti e guarigioni fisiologiche. È da notare che il classico “ronzio d’api” era sentito dai testimoni ogni volta che i veggenti ricevevano un messaggio dalla “Signora”, la quale, come, detto prima, non muoveva le labbra. Sembra dunque ovvio che a Fatima sia stata senz’altro utilizzata una gamma di microonde. I lavori di Mc Campbell, seguiti e completati da nuove ricerche in laboratori (come quelli condotti dall’Istituto canadese per l’Ingegneria Elettrica ed Elettronica e dai laboratori di Tolosa del Dipartimento di Studio e Investigazione di Microonde - DERMO, collegato al CNES -), avvalorerebbero l’ipotesi sul “ronzio” di Fatima. Le ricerche sulle microonde devono permettere di verificare a livello sperimentale gli aspetti secondari, fisici o d’altro tipo, causati dalla presenza di un fenomeno UFO, e anche di verificare l’influenza della sua energia sugli esseri umani e sugli animali. Il fenomeno uditivo delle microonde ci aiuterà a capire il “sistema di comunicazioni”, così come si svolge durante gli incontri ravvicinati nel corso dei quali, come a Fatima, vengono trasmessi dei messaggi laici o religiosi. Gli esperimenti prima accennati consistono essenzialmente in brevi impulsi di microonde trasmessi ai cervelli d’esseri umani. I soggetti percepivano vari suoni. La testa del soggetto era il bersaglio diretto di un’antenna conica, installata in una stanza appositamente preparata. Il soggetto sentiva dei “ronzii” o dei “piccoli scoppi” quando la gamma delle microonde era compresa tra 200 e 3000 MHz con un potenziale compreso tra 0,4 e 2mw/cm2 , con un massimo di 300mw/cm2. Se le frequenze modulate andavano da 200 a 400 Hz, i suoni venivano percepiti, come se partissero dall’interno del cranio del soggetto. È questa è una constatazione abbastanza curiosa, perché a Fatima la quarta testimone sentì le “parole dell’angelo” all’interno del suo cervello. Ma i pastorelli, non furono gli unici a sentire i ronzii. Molti resoconti di persone che si trovavano vicino ai bambini al momento del contatto con la Signora contengono il particolare del “ronzio d’api” che si poteva sentire perfettamente quando la Signora, senza muovere le labbra, si rivolgeva a Lucia. Particolare che non è stato mai appurato, in quanto i due studiosi non hanno avuto il consenso dalle autorità religiose ad interrogare l’ultima testimone ancora in vita. È comunque chiaro che il fenomeno del “ronzio” interessava una zona ben delimitata intorno ai tre bambini, e che esso proveniva senza dubbio da una sorgente esterna: è da ritenersi senz’altro parte integrante del sistema di comunicazione tra la Signora ed i bambini. Tutto porta dunque a credere che alla base del meccanismo di comunicazione vi siano le microonde. Sarebbe opportuno inoltre, secondo Fernandes, dedicarsi oltre che allo studio del comportamento fisiologico degli esseri umani e degli animali in relazione ai fenomeni UFO, anche all’analisi semantica del discorso dei “contattati”, religiosi e non, di cui l’esempio più significativo sono, i famigerati messaggi e segreti di Fatima, con la loro interpretazione mistica. In tale contesto occorre ricordare lo studio del dott. Claude Rifat sulle probabili alterazioni dei messaggi e/o contenuti stessi inerenti apparizioni UFO o mariane. Il ricercatore francese, in un’edizione passata della rivista transalpina “UFO phènomène”, evidenzia la funzione in tali casi del cosiddetto locus coeruleus, rilevante centro nervoso, preposto tra l’altro all’attività onirica, presente nel cervello dei mammiferi. Secondo lo studioso, sarebbe possibile che le radiazioni o le fonti energetiche legate agli UFO interagiscano con le funzioni cerebrali grazie alla propagazione di microonde. Pertanto, l’alterazione o l’adattamento dei messaggi prodotte dal subconscio del testimone (in base al proprio livello culturale, credo religioso ecc.) sarebbero il semplice effetto di un’interferenza esterna con tale area cerebrale. A questo punto, però, dopo aver effettuato un'escursus sugli eventi di Fatima e sui vari risultati delle inchieste condotte in tutti questi anni, ci sembra doveroso, grazie anche al contributo personale fornitoci dal dott. Fernandes, riportare anche se sinteticamente quanto è noto sulla quarta testimone.

La quarta veggente e il piccolo telepatico

Nel libro “Messaggio di Fatima”, il cui autore è Padre Don Luciano Guerra, già parroco del santuario di Fatima, possiamo leggere: “1917: apparizione di un angelo a una certa Carolina di 12 anni e ad una piccola di Espite”.
Ora, Lucia non ha mai fatto riferimento al dialogo con l’Uraniana, una delle prime definizioni con cui la veggente indicò la “signora” - termine che deriva da Uranos (divinità greca che personificava il cielo) - in quanto essa stessa le aveva affermato di venire dal cielo. Nel 1947 il futuro vescovo di Viseu, Don José Pedro da Silva, forse trovando strano questo silenzio, chiese direttamente alla veggente: “La zia Maria da Capelinha (della Cappellina) così chiamata, afferma nella sua deposizione ufficiale, che sua figlia Carolina aveva visto un angelo passeggiare nella Cova da Iria e che chiese loro di dire tre Ave Maria, dopo, aveva chiesto alla sorella che chiedesse alla Madonna cos’era “quello” e che la sorella, nelle piccole Valli, aveva chiesto alla Madonna ottenendo la risposta che era un angelo...che c’è di vero in questo?” Lucia rispose: “Non lo so, non mi ricordo niente”. È strana questa risposta - afferma Fernandes - della veggente: non si ricorda niente? Eppure si ricorda di discorsi lunghi e segreti interminabili, con termini che all’epoca non conosceva? O quel particolare su ciò che il vescovo suggerì descrivendolo con il termine “quello” è stato eliminato dal cervello di Lucia?”. La deposizione ufficiale alla quale si riferisce D.José Pedro da Silva si trova nel documento conosciuto con il nome “Interrogatorios oficiales” del 1923. Fu redatto dal Visconte de Montelo e comprende la seguente frase, nel testo integrale: “Nelle piccole Valli, Lucia chiese alla Madonna, su richiesta del testimone (zia Maria) se la Madonna era apparsa a qualcun’altro nella Cova da Iria e la Madonna rispose che non era lei bensì un angelo, il volto che Carolina, la più giovane delle figlie della testimone, di 12 anni, e che la piccola di 7 anni di Espite, avevano visto il 28 luglio, vicino all’olivo. L’angelo era basso, molto bello, con i capelli biondi, volto che Carolina vide, dopo, sopra l’olivo”. “In realtà - spiega Fernandes - la documentazione ufficiale di Fatima c’indirizza alla visita di altri esseri alla Cova di Iria, oltre alla Madonna, e ci parla di più veggenti oltre ai tre già conosciuti. Per questo consideriamo Carolina la quarta veggente di Fatima la quale ha vissuto tutti questi anni nel più completo oblio e anonimato. Ci ha dichiarato che nessuno, nemmeno qualche sacerdote, l’ha interrogata prima di noi. Ne ha parlato solo in casa a sua madre e ai fratelli. E se il Canonico Formigâo non avesse invitato sua madre a deporre, la sua testimonianza sarebbe andata completamente persa. L’anonimato, intanto, le ha portato dei vantaggi: se avessero prestato attenzione al suo racconto, sarebbe stata infastidita dalla venerazione dei credenti ed è anche possibile che l’avrebbero mandata in convento come successe con Lucia. Invece, Carolina si è sposata e, pur non avendo avuto figli, ha avuto molte sorelle e nipoti. La sua esistenza è stata normale, senza bisogno di sacrifici esagerati per aiutare i peccatori, com’è accaduto agli altri veggenti. Per parlare con lei, non è stato necessario chiedere l’autorizzazione del vescovo della diocesi. Naturalmente abbiamo registrato tutta la sua deposizione, effettuata il giorno 22 luglio 1978, la mattina di un sabato pieno di sole. Viene qui pubblicato nella versione integrale, eccetto le ripetizioni inutili”. “Io abitavo lontano - dichiarò Carolina - stavo andando a controllare un gregge al posto del padrone. Il padrone del gregge chiese a mia madre il permesso di lasciarmi andare a casa sua finché avesse trovato un guardiano per le pecore. Mia madre mi lasciò andare. Quell’uomo aveva una cameriera che veniva dalle parti di Coimbra. Una ragazzetta che andò là per farsi insegnare da me le pulizie. Un giorno ci sedemmo a controllare il gregge, che era molto tranquillo dato il caldo. Passò un carro con delle bestie che andava a nord. Era il giorno di una fiera su a nord, da Santa Caterina in su. Dato che il gregge era calmo, dissi alla ragazza: “Conceicâo, andiamo su fino alla strada (le pecore erano in una valletta) per vedere se il carro va oltre la Cova da Iria”. Andammo là, l’osservammo e il carro andò verso nord. Dopo dissi: “Conceicâo, torniamo indietro adesso perché il gregge può combinare qualche guaio e il padrone è molto irascìbile”. Mentre passavamo, abbiamo guardato l’olivo che stava lì, che era circondato da un muretto che mia madre aveva costruito per proteggerlo dal vento e abbiamo visto una “bambina” di circa 8, 10 o forse12 anni che entrava nel piccolo recinto di pietre e camminava avanti e indietro: aveva un vestito bianco, i capelli biondi lunghi fino alle spalle. Io sentivo dentro di me una voce che mi ripeteva continuamente: “Vai lì e dì tre Ave Maria.” Così dissi all’altra ragazza: “Tu non senti niente? Non senti una voce dentro di te?” “No, non sento nulla”. Poi siamo tornate dal gregge e abbiamo visto che non si era spostato e che era ancora tranquillo, così io ho detto a Conceicâo: “Torniamo a vedere se la gente vede la stessa cosa”. Ma quando siamo tornate nello stesso punto dove avevamo visto la “bambina” vedemmo un’immagine sopra l’olivo. Non so se era la stessa cosa che avevamo visto prima ma quando lo hanno chiesto a Lucia e lei lo ha chiesto alla Madonna che rispose di non era stata Lei ad apparirmi ma un angelo. Anche l’immagine continuava a ripetermi di dire tre Ave Maria là sotto quell’albero ma non mi ricordo se l’ho fatto...ero preoccupata per il gregge e così io e l’altra ragazza siamo tornate dalle pecore”. L’apparizione avvenne verso le 9.00 le 10.00 del mattino.

L’Operazione Fatima

“Sono stati necessari - afferma Fernandes - 61 anni per trovare e confermare l’esistenza di un testimone vivo, disponibile, per la dimostrazione della nostra tesi: la presenza a Fatima d’esseri antropomorfi, modernamente associati agli UFO, come loro operatori o intermediari. Questa testimone ignorata, forse di proposito, si è dimostrata fonte d’indizi che ci ha aiutato a ricostruire il vero scenario del fenomeno, isolandolo dalla sfera religiosa nella quale fu costretto. Da ciò deriva che, per la sua natura, l’esperienza di Carolina e della giovane d’Espite dovesse rimanere nel quasi completo anonimato di una semplice deposizione, lontano da tutto e da tutti, neutralizzata dalla sua “incongruenza”. Alla fine, siamo riusciti a passare da questa discreta pista alla testimonianza orale della quarta veggente che confermava tutto l’insieme universale delle osservazioni di questo tipo di esseri, poco alti. E soprattutto, perché ci dà la conferma anticipata dei costanti scritti nell’Operazione Fatima: della manipolazione mentale, sperimentata dalla principale testimone del 28 luglio 1917. Questa manipolazione o ordine mentale, è un elemento attuale in molte delle osservazioni catalogate negli incontri ravvicinati del 3° tipo.
Il bambino che Carolina e l’amica videro passeggiare vicino all’ulivo, luogo delle apparizioni della Madonna nel tredicesimo giorno del mese, non è tanto insolita negli annali dell’ufologia, come lo è stato, all’epoca, per i sacerdoti incaricati di registrare l’importante deposizione. Un essere alto come un bambino, con i capelli biondi lunghi fino alle spalle, vestito di bianco, dell’apparente età di circa 10 anni. Un bambino la cui proprietà fondamentale sembra essere quella d’impartire ordini mentali alla testimone. “Va là e recita tre Ave Marie”, una frase insistente, che cercava di condurre Carolina vicino all’olivo: qual’era il fine? “Una voce dentro di me”, tale era la sensazione assurda, ripetutamente sentita e sottolineata dalla Carreira. Tale sensazione non è inconsueta, ma si tratta, di una vera e propria manipolazione mentale, così com’è intesa nel discorso sugli incontri e i contatti con entità associate agli UFO. Da ciò, l’importanza della diversità dell’esperienza descritta e andata quasi persa”. Tra l’altro proprio in merito a quanto appena detto è alquanto illuminante la citazione che Fernandes fa al fine di corroborare l’ipotesi aliena, di alcuni casi citati dall’inquirente brasiliano Prof. Jader U. “Pereira nel suo studio ufologico comparativo ed analitico sulla morfologia ed il comportamento degli esseri alieni registrati negli incontri ravvicinati del 3° tipo. Pereira – scrive Fernandes - ha riassunto, a proposito dei comportamenti delle entità extraterrestri, sei casi di telepatia e sette di manipolazioni mentali su testimoni umani.
Quest’ultime si sono verificate spesso nel corso degli anni. Dal Teerâo, nell’Irâo, il 13 ottobre del 1954, passando per Indian Head, negli USA, il 19 settembre del 1961, fino a S.Lorenzo, in Argentina, il 30 luglio del 1968. Altri casi di “condizionamento mentale” vengono ancora tenuti in considerazione da questo investigatore, anche se tramite altri mezzi. Ma, oltre a ciò, neppure la descrizione come “angelo” viene usato esclusivamente nel contesto religioso di Fatima. È curioso che, in un altro caso tipico di comunicazione mentale avvenuto in Garganta la Olla, presso Cáceres (Spagna) nel 1934, un’anziana donna adoperò un’identica espressione per definire un piccolo essere vestito di un abito luminoso che aveva incontrato. Questa donna stava lavorando nei campi quando, vedendo quest’essere avvicinarsi ad un precipizio lì vicino, ebbe la sensazione di una voce nella sua mente che le diceva di andare a casa, perché era nata sua nipote. Incamminandosi verso l’essere, lo vide correre e scomparire. Arrivata a casa, l’anziana signora ebbe la conferma di aver capito correttamente. Battezzarono così la neonata col nome di Angela, perché pensarono che la notizia della sua nascita gli fosse stata portata da un messaggero di Dio. La sua azione, come vedremo “conduce la testimone che subisce l’ordine mentale, a compiere movimenti e azioni anche contrarie alla sua volontà. E che cos’é la “voce interiore” di Carolina se non la traslazione di questa manipolazione extra-sensoriale? L’ordine impartito dal “bambino biondo” di Fatima era estraneo alla volontà della testimone. Quali erano le vere intenzioni del piccolo essere?”.

I “bambini biondi” di Magonia

Prima del 1917 e dopo, come giustamente gli autori evidenziano, i piccoli esseri dotati di poteri sovrannaturali sono frequenti nella memoria dei popoli che, costantemente, li registrano nella mitologia popolare, dove il razionale si trasforma e diventa un messaggio simbolico, cifrato. Diventa, quindi, difficile fare un accostamento tra i piccoli esseri che convergono dai racconti dell’ufologia, dai particolari più o meno tecnologici, e le creature che fanno parte di ciò che Jacques Vallée chiama “Magonia”, un universo tanto inattendibile quanto tutti gli universi possibili, responsabili degli UFO dei nostri giorni. Almeno, per adesso, ritornando a Vallée, vediamo che questi divide i suoi nani in due categorie: le creature negroidi identiche agli gnomi medioevali e le creature che corrispondono alle descrizioni degli elfi del Medio Evo i delle “storie di fate” presenti nel folcklore di tutte le latitudini. Per i due studiosi portoghesi questo stereotipo, biondo e telepatico, ricorda anche un’altra figura mitologica dell’Età Media: Oberon, era una creatura simile, cantata da Alfred de Vigny. “Era bello come il sole d’estate, telepatico (in quanto era in grado di leggere nel pensiero) si spostava istantaneamente e non invecchiava mai. Anche “Lutino”, un piccolo essere, viene descritto nelle leggende come un essere dagli “abbondanti capelli biondi”.
La stessa archeologia fornisce ulteriori prove della sua esistenza nelle rovine dell’America latina e, propriamente, di Cuzco, in Perù (uno dei luoghi prediletti dagli UFO). Nella stessa zona, il 20 agosto 1965, vengono avvistati dei nani, mentre escono da un oggetto a forma di disco. A sua volta, il governatore di Santa Barbara - sempre in Perù - ha dichiarato solennemente di aver visto due piccoli esseri, mentre camminavano sulla neve, nel settembre del 1965. Scomparvero nel mezzo di un rumore assordante. “Lo stereotipo del “bambino” biondo – affermano gli autori - che sia gnomo del folcklore, occupante del primo tipo, umanoide del terzo tipo o sottotipo del secondo tipo, si protrae nel tempo, senza età. Fatima non è sconosciuta neppure là e non abbiamo bisogno di uscire dal nostro rettangolo continentale. Basta sentire quello che dice la gente del paesino di Malcata, in provincia di Sabugal. Lì, invece di “bambini biondi” sono i moretti incantati che giocano sulla riva del fiume Côa. Piccole creature che, secondo le espressioni locali, erano “meravilgiosi” e la loro presenza era interpretata come preannuncio di ricchezza nel sottosuolo. In questa breve rassegna di apparizioni, di esseri forse più immaginari che reali, rimane costante la somiglianza tra Oberon, il “moretto” di Malcata e il “bambino biondo” di Fatima. Esseri forse di altra natura, ma ben concreti nella loro diversità. “Non umani” per gli umani? Non lo sappiamo. Ma molto più vicini a noi di quello che potremmo supporre. Quindi, il “bambino” di Carolina non può che rappresentare una prova dell’esistenza dei non identificati e della loro presenza a Fatima”.

Classificazione degli “esseri celesti” osservati a Fatima

Pure la morfologia degli alieni, per quanto riguarda l’altezza, è fonte di studi statistici. Sarà interessante prendere in esame alcuni dati riferiti dall’investigatore spagnolo Vincent-juan Ballester Olmos, che Henry Durrant inserisce nella sua opera già citata. Su 15 casi con riferimenti all’altezza degli umanoidi osservati nella penisola iberica, Ballester Omos riferisce che 10 di essi (cioé i 2/3) erano di altezza decisamente inferiore a quella normale, anche meno di 1 metro e mezzo. Il fisico nucleare James McCampbell, autore di uno dei migliori riassunti scientifici sugli UFO, analizzò i dati sull’altezza degli esseri avvistati in 217 casi del catalogo “Magonia” di Vallée, verificando che, in 119 casi, gli esseri osservati venivano definiti, quantitativamente e qualitativamente, come nani. Anzi, la maggior parte di tali entità di bassa statura rientravano in un gruppo compreso tra i 70 centimetri e il metro e 30, ben al di sotto dei limiti della normalità per gli esseri umani.
Ricorrendo nuovamente alla classificazione di Pereira, ai tre tipi principali e alle rispettive varianti selezionate, si può notare come l’integrazione tra di essi degli “esseri celesti” avvistati nella Cova da Iria sia sicuramente ammissibile, in modo da risultare che, a giudizio dei due studiosi, il tipo 3 sottotipo 2, possa identificarsi meglio nel caso dell’angelo della 4˚ veggente, mentre il tipo 2, sottotipo 3, potrà adattarsi meglio all’angelo di Lucia. Alla luce di quanto finora esposto è più che lecito asserire che gli eventi registrati a Fatima in quel lontano 1917 di “miracoloso” e religioso hanno ben poco in quanto presentano evidenti e a dir poco sconcertanti similitudini con la fenomenologia UFO. Ma degli interrogativi sorgono lo stesso: perché il regista di quei “prodigiosi” fenomeni celesti oltre ad assumere sembianze “divine” avrebbe poi promosso tutta una serie di messaggi, esortazioni alla preghiere o dal contesto tipicamente religioso nonché reiterati moniti apocalittici al genere umano? Non ultimo il famigerato “Terzo Segreto”? Inoltre, apparire alla massa di fedeli sotto l’aspetto di manifestazione “divina” adattandosi pertanto al credo religioso (cattolico nel caso in questione) quali finalità cela? Tali manifestazioni hanno un’intenzione benevola tesa al rinsaldamento della fede religiosa o comunque alla trasmissione d’insegnamenti edificanti e di moniti contro tendenze autodistruttive consustanziali alla natura umana? Oppure celerebbe ben più oscure e subdole manipolazioni delle coscienze tese ad una sorta di “asservimento subliminale” psichico dell’essere umano? Diversi sono gli interrogativi a cui occorrerebbe dare una risposta (su cui in futuro mi riservo di occuparmene) ma che di certo aprono in maniera inquietante l’intera vicenda di uno dei più importanti eventi della religione Cattolica ritenuto interamente svelato!

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