martedì 18 novembre 2008

APPROFONDIAMO IL CASO: PIO XII

GRAZIE A WWW.SECRETUM-OMEGA.COM - COPYRIGHT CRISTOFORO BARBATO

Come emerge dall’inchiesta condotta da Fernandes e la d’Armada, e non solo, il cosiddetto “miracolo del sole” celerebbe in realtà l’attività erratica di un vero è proprio UFO percepito erroneamente dagli astanti con un prodigio celeste di natura “Divina”. Qualcuno potrebbe ritenere una mera speculazione una simile ipotesi che non sarebbe suffragata da resoconti storici dell’epoca. In realtà esistono diverse testimonianze, tra l’altro raccolte da studiosi non appartenenti alla comunità ufologica, di chi quel giorno assistette realmente all’incredibile “prodigio” e il cui resoconto confermerebbe in effetti una regia extraterreste. Pertanto alla luce di quanto riportato nell’articolo “Intervento Extraterrestre a Fatima” le testimonianze di seguito riportate assumono tutt’altra luce e significato scaturite esclusivamente trent’anni dopo con la nascita e sviluppo della ricerca Ufologica. La prima e per certi versi la più autorevole è quella fornita dal dott. José Maria de Almeida Garrett, professore alla Facoltà di Scienze di Coimbra, Portogallo (Il resoconto completo del Prof. Almeida Garrett si trova in “Novos Documentos de Fatima” Loyala Edizioni, San Paulo, 1984):“Saranno state circa le tredici e trenta pomeridiane quando, nel punto esatto dove si trovavano i fanciulli si alzò una colonna di fumo, sottile, bella e azzurrina, che si estendeva per almeno due metri sopra le loro teste, e a quella altezza evaporava. Questo fenomeno, perfettamente visibile a occhio nudo, durò pochi secondi. Non avendo preso nota della sua durata, non so dire se era più o meno di un minuto. Il fumo si dissolse improvvisamente, e dopo un po’ si riformò una seconda volta, e poi una terza. Il cielo, che era stato nuvoloso tutto il giorno, improvvisamente si schiarì: la pioggia cessò e sembrò che il sole stesse per riempire di luce la campagna circostante, che in quella mattinata invernale appariva così malinconica. Io stavo guardando il luogo delle apparizioni in una serena, anche se fredda, aspettativa di qualcosa che doveva accadere, e la mia curiosità diminuiva per il lungo tempo che era passato senza che nulla attirasse la mia attenzione. Il sole, pochi istanti prima, si era fatto largo tra la spessa coltre di nuvole che lo nascondevano e ora risplendeva chiaro e intenso. Improvvisamente udii il clamore di centinaia di voci e vidi che la folla si sparpagliava ai miei piedi ... voltava la schiena al luogo dove, fino a quel momento, si era concentrata la sua attesa e guardava verso il sole dall’altro lato. Anche io mi sono rivoltato verso il punto che richiamava lo sguardo di tutti e potei vedere il sole apparire come un disco chiarissimo, con i contorni nitidi, che splendeva senza offendere la vista. Non poteva essere confuso con il sole visto attraverso una nebbia (che non c’era in quel momento) perché non era né velato né attenuato. A Fatima esso manteneva la sua luce e il suo calore e si stagliava nel cielo con i suoi nitidi contorni, come un largo tavolo da gioco. La cosa più stupefacente era il poter contemplare il disco solare, per lungo tempo, brillante di luce e calore, senza ferirsi gli occhi o danneggiare la retina. [Durante questo tempo] il disco del sole non rimase immobile: aveva un movimento vertiginoso [ma] non come lo scintillìo di una stella in tutto il suo splendore perché esso girava su se stesso in folli giravolte. Durante il fenomeno solare che ho appena descritto, avvenne anche un cambiamento di colore nell'atmosfera. Guardando verso il sole, ho notato che tutto stava diventando più scuro. Ho guardato prima gli oggetti più vicini e poi ho esteso il mio sguardo ai campi fino all’orizzonte. Vidi ogni cosa assumere il colore dell’ametista. Gli oggetti intorno a me, il cielo e l’atmosfera, erano dello stesso colore. Ogni cosa, sia vicina che lontana era cambiata, assumendo il colore di un vecchio damasco giallo. Sembrava che la gente soffrisse di itterizia e io ricordo di aver provato un senso di divertimento vedendo le persone sembrare così brutte e sgradevoli. La mia stessa mano era di tale colore. Poi, improvvisamente, si udì un clamore, un grido di angoscia prorompere da tutti. Il sole, roteando selvaggiamente, sembrò staccarsi all’improvviso dal firmamento e, rosso come sangue, avanzare minacciosamente verso la terra come per schiacciarci con il suo peso immenso e ardente. Durante quei momenti provai una sensazione veramente terribile. Tutti i fenomeni che ho descritto furono da me osservati in uno stato d’animo calmo e sereno, senza alcun disturbo emotivo. Interpretarli e spiegarli è compito di altri. Debbo dichiarare infine che mai, prima o dopo il 13 ottobre [1917] ho assistito a simili fenomeni atmosferici o solari”.

Gonzaga da Fonseca e “Le meraviglie di Fatima”

Un’ulteriore conferma a quanto dichiarato dal prof. Garret è riscontrabile nelle seguente descrizione del “fenomeno solare” contenuta nell’opera “Le meraviglie di Fatima - Apparizioni, culto, miracoli” scritta dal professore Luigi Gonzaga da Fonseca, uno dei più documentati storici degli eventi occorsi a Fatima nel 1917: “La pioggia cessa immediatamente, le nubi si squarciano e appare il disco solare, come una luna d'argento, poi gira vorticosamente su se stesso simile ad una ruota di fuoco, proiettando in ogni direzione fasci di luce gialla, verde, rossa, azzurra, viola... che colorano fantasticamente le nubi del cielo, gli alberi, le rocce, la terra, la folla immensa. Si ferma, poi, alcuni momenti, poi ricomincia di nuovo la sua danza di luce... Si arresta ancora per incominciare una terza volta più svariato, più colorito, più brillante quel fuoco di artificio. La moltitudine estatica, senza fiatare, contempla. Ad un tratto tutti hanno la sensazione che il sole si stacchi dal firmamento e si precipiti su di loro! Un grido unico, immenso erompe da ogni petto; esso traduce il terrore di tutti, e nelle varie esclamazioni esprime i diversi sentimenti: Miracolo! Miracolo! Credo in Dio! Ave Maria! Mio Dio, misericordia!... I più, cadendo ginocchioni nel fango, recitano ad alta voce l'atto di contrizione. E questo spettacolo, chiaramente distinto in tre tempi, dura ben 10 minuti ed è veduto da più di 50mila persone; credenti e miscredenti, semplici contadini e cittadini colti, uomini di scienza e corrispondenti di giornali, i quali tutti senza preparazione di sorta, senza altra suggestione che la voce di una fanciulla che grida: Guardate il sole!, vedono gli stessi fenomeni, con le stesse fasi, nello stesso tempo, nel giorno e nell'ora da mesi promessi e preannunziati”.
Sempre dall’opera di Da Fonseca si apprende come il fenomeno fu anche visto da lontano, esemplare la testimonianza descritta dal religioso padre Ignazio Lorenzo Pereira: “Avevo allora appena nove anni e frequentavo la Scuola elementare del mio paese, che dista da Fatima 18 o 19 chilometri. Si era verso mezzogiorno, quando fummo sorpresi dalle grida ed esclamazioni di uomini e donne che passavano per la strada, davanti alla Scuola. La maestra fu la prima a correre sulla strada, senza poter impedire che noi ragazzi le corressimo dietro. Nella strada il popolo piangeva e gridava, indicando il sole: era il miracolo, il grande miracolo che si vedeva distintamente dall’alto del monte, ove è posto il mio paese. Mi sento incapace di descriverlo come anch’io lo vidi e sentii allora […].Fisso il sole e mi sembra pallido, senza il solito abbagliante fulgore. Pare un globo abbagliante di neve, roteante sopra se stesso, poi, ad un tratto, piomba giù a zig-zag, minacciando di cadere. Accanto a me un incredulo di professione è stupefatto. Alza le mani al cielo e, senza badare al fango della strada, si lascia cadere in ginocchio gridando: " Nostra Signora! Nostra Signora! ". Nel frattempo la gente continua a piangere i propri peccati. Da tutte le parti, ci avviarne verso le due cappelle del villaggio, che, in pochi istanti, si riempiono. Ci guardiamo, e a vicenda ci vediamo azzurro l'uno, giallo l'altro, rosso un terzo. Dopo dieci minuti il sole torna al suo posto, allo stesso modo come era disceso, pallido e quasi senza splendore… Quando la gente si persuase che il pericolo era scampato, fu un’esplosione di gioia. Tutti proruppero in un coro di ringraziamento: ‘Miracolo, miracolo! Sia benedetta la Madonna!’ ". Il prodigio, stando a quanto scrive il professore portoghese, era durato dieci minuti. Terminato il fenomeno solare, avvenne un fatto naturalmente inspiegabile: tutta quella gente, inzuppata d’acqua com’era, si ritrovò completamente asciutta. A riguardo di quest’ultimo evento nel volume viene riporta la testimonianza di una donna del posto, Maria Alves: “Ma il bello è che fu proprio subito; e ci guardammo l’una con l’altra a veder come eravamo asciutte, e dicevamo: ma questo è un miracolo! Io avevo uno scialle verde. Mi bagnai tanto che la biancheria di sotto si era fatta tutta verde, grondante d’acqua… Ma poi, non so come è stato… ma subito mi trovai asciutta, proprio asciutta!”. Ieri come oggi (anche se raramente) gli scettici di turno a parte l’eventualità di un’allucinazione collettiva tirano in ballo fenomeni naturali celesti quali ipotesi esplicative. Ora in merito alla prima ipotesi occorrerebbe spiegare come decine di testimoni avrebbero asciugato i propri indumenti (fatto storico documentato da più fonti) con un’allucinazione mentale. In merito alla seconda occorre semplicemente evidenziare, come ha doverosamente circostanziato il Da Fonseca nel suo testo, che nessun osservatorio astronomico registrò quel giorno ed in particolare a quella data fenomeni celesti di qualsiasi tipo. Del resto già a suo tempo il quotidiano portoghese “O Seculo”, occupatosi della vicenda al fine di ridicolizzare gli eventi verificatisi presso la Cova da Ira, intervistò il direttore dell’Osservatorio Astronomico di Lisbona il quale dichiarò che: “nessuna perturbazione cosmica era stata segnalata”. Riassumendo quindi quanto finora esposto, grazie alle testimonianze oculari dell’epoca, emerge che il cosiddetto “fenomeno solare” consisteva nell’apparizione di un disco argenteo dai contorni netti osservabile ad occhi nudi e dalla rotazione vertiginosa di questi su se stesso. Inoltre, va aggiunto il cambiamento di colore del disco con emissioni di luci multicolori; movimento verso terra a zig-zag e improvviso arresto, ondeggiamento, con ripresa di quota ed infine un eccezionale effetto termico che provoca il rapido asciugamento degli indumenti fradici degli astanti a causa del pioggia incessante. Tali caratteristiche in realtà sono ascrivibili al peculiare comportamento osservato negli anni successivi con gli avvistamenti degli UFO.

La connessione ufologica

A conferma di quanto appena asserito è doveroso pur sommariamente presentare alcuni casi, in realtà c’è ne sarebbero migliaia che meriterebbero un’opportuna trattazione a parte, riportati in alcuni libri degli anni cinquanta scritti da attenti studiosi del fenomeno UFO. I primi tre casi sono stati riportati dall’ufologo francese Aimé Michel nel volume “L’Enigma dei dischi volanti”:
“Il 20 maggio1950 l’astronomo Hall, dell’Osservatorio Lowell nel Massachussets, ebbe modo di osservare distintamente un disco argenteo brillante al sole, muovendosi nel cielo a velocità moderata”. Sempre negli Stati Uniti, riporta il testo, il 22 maggio 1950 l’astronomo Hess, dell’Osservatorio Flagstaff nell’Arizona, notò un disco brillante che passava, a moderata velocità, fra le nubi e il sole…”Era un disco di apparenza metallica…colpito dai raggi del sole, splendeva come uno specchio”. “Il 19 settembre 1952 le forze navali della NATO, stavano compiendo nel Mare del Nord una grande esercitazione, denominata “Grande Vergue”…Ad un’ora che non si è voluto precisare, un disco argenteo di apparenza metallica apparve nel cielo e sorvolò rapidamente la flotta alleata…Lo stesso giorno, verso le 11 del mattino, un caccia britannico Meteor che aveva partecipato all’esercitazione, stava per rientrare alla propria base situata presso Topcliffe, nello Yorkshire. Il Meteor sorvolava il terreno da est a ovest, racconta il tenente John Kilburn, quando, all’improvviso, scorsi nel cielo un oggetto bianco argenteo di forma circolare che sembrava seguire il Meteor ad una distanza di tre chilometri circa….Mentre seguivamo con o sguardo l’oggetto, lo vedemmo perdere di velocità, poi cominciare a scendere. Nel perdere quota oscillò come una foglia morta…si arrestò dopo alcuni secondi. Sembrò appeso in cielo e girare su stesso come una trottola, poi, d’un tratto, accelerò e scomparve…”. Ma le similitudini non finiscono qui, di seguito sono menzionati altri tre casi emblematici riportati dall’ufologo francese Aimé Michel nel volume del 1958 “Mystérieux Objects Celestes”: “Il 3 ottobre 1954 a Montbéliard (Francia), un po’ dopo le 21, molte persone scorgono nel cielo un oggetto luminoso circolare di colore rosso. Dapprima immobile, l’oggetto si mise rapidamente a ruotare passando dal rosso al verde e viceversa…L’oggetto restò visibile per parecchi minuti, ora immobile, ora ruotando, ora spostandosi a zig-zag in tutti i sensi. All’improvviso accelerò brutalmente in direzione nord-est e scomparve”. “Il 14 ottobre 1954, scrive Michel, verso le 12:30 un ordigno apparve nel cielo di Fontane de Vacluse, in Provenza. Rimase immobile un’ora e mezza, facendo svariati giochi di luce e curiose evoluzioni intorno al proprio asse, alla presenza di centinaia di testimoni. All’arrivo di alcuni aerei da caccia della base aerea vicina, cui era stato dato l’allarme, l’oggetto accelerò e sparì in pochi secondi “. Ultimo caso, ma decisamente il più rilevante per le sorprendenti analogie col fenomeno del “sole” di Fatima è quello avvenuto in Francia il 20 ottobre del 1954 nella foresta di Lusigny, presso Troyes. Stando a quanto scrive lo studioso france si apprende che: “Un commerciante di legnami, certo Roger Réveillé, camminava nel bosco sotto una pioggia scrosciante. Ad un tratto la sua attenzione fu attirata da un forte rumore, simile a quello di un volo di piccioni. Alzando gli occhi, scorse all’altezza delle cime degli alberi un ordigno di forma ovale di circa 6 metri di diametro. Contemporaneamente avvertì un calore che diveniva di più in più torrido, mentre l’oggetto spariva in verticale in pochi secondi. Nel bosco il calore era divenuto insopportabile e provocava una fitta nebbia. Il fenomeno cessò dopo quasi un quarto d’ora. E fu allora che il Réveillé poté constatare con somma sorpresa che, nonostante la pioggia, la terra e gli alberi erano così asciutti come sotto un sole cocente”. In merito al prodigio solare occorre evidenziare come anche in seguito agli eventi di Fatima nel corso degli anni tale fenomenologia si sia ripetuta anche se con minore portata. Basti pensare che solo quattro anni dopo esattamente il 13 maggio del 1921 durante un pellegrinaggio al Santuario di Fatima si ripeté un fenomeno solare, meno spettacolare, come nel 1917 e che fu osservato due ore prima del tramonto. L’evento venne anche immortalato con quattro fotografie alcune delle quali riprodotte dal Visconte di Montelo nel suo “As gran des Maravilhas de Fatima” e successivamente dall’Osservatore Romano il 18 novembre 1958. Il quotidiano della Santa Sede oltre ad avallare l’autenticità della loro origine le fece erroneamente risalire al 13 ottobre 1917. L’errore stando a quanto riportato dal Da Fonseca ebbe origine dal volume del Can. M. Nunes Formigâo – Visconte di Montelo che le riprodusse senza precisare l’effettiva data di riferimento. “Io – scrisse il Visconte di Montelo – avevo assistito al fenomeno solare del giorno 13 ottobre 1917; e quando vidi le fotografie capii subito che riproducevano un fenomeno simile a quello cui io avevo assistito, sebbene non presentassero tutti i suoi aspetti…Se per avventura il 13 ottobre 1917 a Fatima si fosse scattata una foto del fenomeno, potrebbe essere esattamente uguale a qualcuna di quelle pubblicate, senza la minima differenza”.

PIO XII e la “Danza del Sole”

Il fenomeno della “danza del sole”, in realtà, si sarebbe verificato in più occasioni in Italia ed in una vide protagonista addirittura Papa Pio XII. Nel 1954, nella raccolta Attualità di Fatima comparve un rapporto (in parte riportato nel testo “Il Terzo Segreto di Fatima” di Daniel Réju edito dalla MEB) intitolato “Il Papa dell’Assunzione e Fatima”, firmato dal cardinale Federico Tedeschini: “Erano i giorni - si legge nel documento - della definizione dell’assunzione della Santissima Vergine Maria. Durante uno di questi, incontratomi con Sua Santità in una riunione ufficiale, il Santo Padre, visibilmente emozionato, si degnò di confidarmi ciò che segue: Ieri, ho visto un prodigio che mi ha profondamente impressionato. E mi narrò come avesse visto il sole sotto la stessa forma, con quegli stessi prodigi, in quella stessa apocalittica convulsione, che noi sappiamo essersi prodotta davanti a settantamila persone a Fatima! Chi potrebbe descrivere come si presentò il sole, se non ripetendo le auguste parole? Rimasi scosso dallo stupore, ammutolito, interdetto! Era la prima volta che, per così dire, avevo la sensazione di vedere e sentire parlare un resuscitato: l’Evangelista ispirato di Patmos! E il Sommo Pontefice mi raccontava tutto questo emozionato e scosso come mai l’avevo visto… Ora, in che giorno e sotto che forma si produsse questo fenomeno, del tutto prodigioso, davanti agli occhi del Papa? Era il 30 Ottobre 1950 - mi narrò - l’antivigilia del giorno che l’intero mondo cattolico attendeva con impazienza, quello della solenne definizione dell’Assunzione in Cielo della Santissima Vergine Maria. Verso le quattro del pomeriggio, stavo facendo la mia abituale passeggiata nei giardini del Vaticano, leggendo e studiando, come mio solito, alcune carte d'ufficio. Dalla spianata della Madonna di Lourdes, salii verso la sommità della collina, passando per il viale di destra, che costeggia il muro di cinta. Ad un certo punto, come alzai gli occhi dai fogli che avevo in mano, fui colpito da un fenomeno che appariva come un globo opaco, giallo pallido, completamente attorniato da un cerchio luminoso, che tuttavia non impediva affatto di fissare l’astro con attenzione, senza provocare il minimo fastidio. Una nuvoletta, leggerissima, vi si trovava davanti come un diaframma. Il globo opaco si muoveva verso l’esterno, leggermente, ruotando e contemporaneamente spostandosi da destra verso sinistra e viceversa. Ma, all’interno del globo, v’erano, chiarissimi ed ininterrotti, dei moti molto forti. Lo stesso fenomeno si ripeté il giorno dopo, 31 ottobre e il 1° novembre, giorno della definizione; poi l’otto novembre, ottava di questa solennità. Poi, più nulla. Molte volte ho cercato, in altri giorni, alla stessa ora e con simili condizioni atmosferiche, di osservare il sole per vedere se il fenomeno si sarebbe riprodotto, ma invano. Non ho più potuto fissare il sole, nemmeno per un istante, perché la vista immediatamente era abbagliata. Questa è, in parole semplici e concise, la pura verità”.
La “Danza del Sole” a cui assistette Pio XII nei giardini del Vaticano presenta in modo inequivocabile le stesse caratteristiche riscontrate a Fatima nel 1917. Inoltre, così come all’epoca nessun osservatorio astronomico registrò un simile fenomeno solare per di più in area definita come quella dello Stato Pontificio o capitolina. A tale proposito s’inserisce l’importante testimonianza fornita da Suor Pascalina Lehnert contenuta in una sua biografia su Papa Pacelli pubblicata nel 1984 per quelli di Rusconi intitolata: “Pio XII: Il privilegio di servirlo”. La suora, che è stata sempre al servizio del Papa x tutto il suo pontificato, racconta che: “Pio XII fece chiedere notizie alla Specola Vaticana, ma gli riferirono che all’Osservatorio non si era notato nulla di anormale nel sole. Anche altre informazioni chieste al di fuori, dietro preghiera del Santo Padre, diedero esito negativo”.
Tra l’altro, l’evento straordinario destò un certo clamore negli organi d’informazione tant’è che l’allora famosissimo periodico la “Domenica del Corriere” del 28 ottobre 1951, nella prima pagina illustrata pubblicò una ricostruzione artistica che ritraeva il Pontefice stupito osservare la “Danza del Sole”. Un evento che denota inequivocabilmente delle caratteristiche tipicamente ufologiche e che sembra abbia interessato “indirettamente” lo stesso Pontefice in quanto si verificò, anche se con caratteristiche differenti, il nove ottobre del ‘58 giorno della morte di Pio XII. In quell’occasione alcuni oggetti volanti non identificati evoluirono al di sopra di Castelgandolfo. L’evento fu rilevato dal Console Alberto Perego e riportato nel suo libro “L’Aviazione Elettromagnetica di altri pianeti opera tra noi” dove si legge: “Il 9 ottobre 1958 Pio XII si spegneva a Castelgandolfo. Nel Pomeriggio furono visti due dischi sorvolare la Villa Papale, ove era la salma del Pontefice. La stessa sera, alle 21:10, un globo luminoso, da Castelgandolfo sorvolò Roma, soffermandosi per pochi secondi, sul Vaticano. Centinaia di persone videro questo globo, e fortunatamente, anch’io, quella sera vidi saettare con luce brillante azzurra detto globo, trovandomi a passeggio a Piazza Farnese con mia moglie”. “…“un omaggio” alla salma del Capo della Cristianità?….Non lo escluderei affatto” - aggiunse Perego. Un’affermazione quella del Console italiano alquanto singolare ma sulla quale occorrerebbe meditare (v. l’intervista al Gesuita). Del resto, solo pochi giorni prima della sua morte, il 3 ottobre Pio XII, durante un’udienza concessa a dei pellegrini americani dichiarò: “Vedono il volto di Dio più da vicino Esseri che da sempre proteggono l’Umanità”.

Cristoforo Barbato

Nessun commento: